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CIVILE

Quando è possibile chiedere il sequestro giudiziario dei beni aziendali?
Il Tribunale di Bari, con Ord. 25 febbraio 2016, affronta e risolve in due tempi con l’emanazione di distinti provvedimenti, un’interessante questione in tema di autorizzazione al sequestro giudiziario di azienda, esaminando anche alla luce della posizione assunta dalla giurisprudenza di legittimità e di merito, la sussistenza all’attualità dei presupposti costituiti dal fumus e dal periculum, rilevando come in ordine a quest’ultimo requisito, la valutazione debba farsi più stringente rispetto ad altre forme di sequestro, assumendo un decisivo rilievo l’eventuale riscontro della cd. opportunità di provvedere alla gestione temporanea dei beni aziendali. (Trib. di Bari, Ord., 25 febbraio 2016)

Chi rinuncia al rogito deve pagare al venditore il mancato canone di affitto che avrebbe potuto percepire
La responsabilità precontrattuale prevista dall’art. 1337 c.c., coprendo nei limiti del cosiddetto interesse negativo, tutte le conseguenze immediate e dirette della violazione del dovere di comportarsi secondo buona fede nella fase preparatoria del contratto, secondo i criteri stabiliti dagli artt. 1223 e 2056 c.c., si estende al danno per il pregiudizio economico derivante dalle rinunce a stipulare un contratto, ancorché avente contenuto diverso, rispetto a quello per cui si erano svolte le trattative, se la sua mancata conclusione si manifesti come conseguenza immediata e diretta del comportamento della controparte, che ha lasciato cadere le dette trattative quando queste erano giunte al punto di creare un ragionevole affidamento nella conclusione positiva di esse. (Cass. Civ., Sez. II, 10 marzo 2016, n. 4718)

 

PENALE

La corretta valutazione e prevenzione del rischio esclude la prevedibilità dell’infortunio
Con Sent. n. 8883 del 2016, la Cassazione ha sancito che il datore di lavoro non ha un obbligo di vigilanza assoluta rispetto al lavoratore, come in passato, ma una volta che abbia fornito tutti i mezzi idonei alla prevenzione ed abbia adempiuto a tutte le obbligazioni proprie della sua posizione di garanzia, non risponderà dell’evento derivante da una condotta imprevedibilmente colposa del lavoratore. (Cass. Pen., Sez. V, 3 marzo 2016, n. 8883)

Violenza sessuale anche in caso di “dissenso sopravvenuto” sulle modalità di conclusione del rapporto
Una recente sentenza della Cassazione in materia di reati sessuali, oltre a ribadire il costante orientamento di legittimità per cui si configura la fattispecie di cui all’art. 609-bis c.p. ove -nell’ambito del rapporto sessuale- la mancanza di consenso riguardi solo l’eiaculazione, si spinge oltre affermando altresì la rilevanza della “mancanza di consenso sopravvenuta” (forse più propriamente definibile “dissenso sopravvenuto”) . Nella pronuncia in esame, inoltre, la Corte si pronuncia anche in materia di “Atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), ravvisando l’assenza dell’elemento oggettivo del reato laddove il comportamento del soggetto passivo in qualche modo assecondi il comportamento dell’agente (nel caso di specie rispondendo alle telefonate di quest’ultimo). (Cass. Pen., Sez. III, 7 marzo 2016, n. 9221)

 

AMMINISTRATIVO

Avvalimento: il dovere di specificità varia in relazione alle previsioni del bando di gara
L’intensità del dovere di specificazione dell’oggetto del contratto di avvalimento può essere diversamente determinata, atteso che l’art. 49 del codice dei contratti pubblici richiama in più punti la possibilità che la “lex specialis concursus” rechi una disciplina del contenuto del contratto di avvalimento “in relazione ad una specifica gara” (comma 1 dell’art. 49) o con specifico riguardo alle “risorse necessarie” (comma 2 lett. f del medesimo articolo) per l’appalto. (Cons. di Stato, Sez. IV, 3 marzo 2016, n. 880)

E’ valida la notificazione dell’appello in unica copia presso il procuratore costituito nonostante la pluralità di parti?
E’ valida la notificazione dell’appello effettuata in unica copia presso il procuratore costituito nonostante la pluralità di parti.
A seguito dell’art. 5, comma 13, del c.d. “decreto sviluppo” (D.L. 13 maggio 2011, n. 70, convertito in L. 12 luglio 2011, n. 106), la Giunta Comunale può approvare il piano attuativo quando questo è coerente con il P.R.G. (o strumento equipollente). Qualora, invece, il piano attuativo implichi l’esigenza di modifica del P.R.G., la competenza spetta al Consiglio Comunale. (Cons. di Stato, Sez. IV, 4 marzo 2016, n. 888)

 

COMMERCIALE

Marchio sportivo decaduto per non uso acquistato da un fallimento
Il Tribunale di Venezia rigetta il ricorso del presidente di un’associazione che aveva acquistato all’asta fallimentare alcuni marchi sportivi e che, in base ad essi, voleva impedire a un newcomer l’uso della parola Venezia e i colori sociali della squadra di cui si riteneva il legittimo (unico) successore, sulla base del rilievo, ritenuto assorbente, che si trattava di marchi scaduti o decaduti per non uso e che non si può invocare il fallimento come motivo legittimo del non uso.  (Trib. di Venezia, 29 febbraio 2016)

Distrazione di beni aziendali configurabile anche dopo la presentazione del piano di risanamento
In seguito all’avvio della procedura fallimentare, il debitore non ha nessuna facoltà di vendere tutti i beni aziendali e ciò anche se ha presentato un piano di risanamento aziendale, giacché tale attività -posta in essere al di fuori di qualsiasi procedura pubblicistica e quando la società non è in grado di soddisfare tutte le sue obbligazioni- concreta indiscutibilmente un’attività distrattiva, dal momento che priva l’impresa della totalità del patrimonio senza nessuna garanzia di soddisfacimento integrale dei creditori. Questo è quanto stabilito dalla Sent. n. 8926 del 2016 della Suprema Corte di cassazione. (Cass. Pen., Sez. V, 3 marzo 2016, n. 8926)

 

WEB & TECH

Airbnb, Blablacar e non solo: aperta la consultazione pubblica per la proposta di legge
L’intergruppo Parlamentare per l’Innovazione ha avviato il procedimento di consultazione, sulla piattaforma Making Speeches Talk, per la proposta di legge in tema di sharing economy: si tratta di una normativa -tra le prime in Europa- che affronta i punti critici delle piattaforme (Antlos, Blablacar, Airbnb) di economia condivisa quali privacy, fiscalità e rapporti con l’economia “tradizionale”.

La Posta Elettronica Certificata: finalità e disciplina
La Posta Elettronica Certificata è disciplinata dagli artt. 6 e 48 del Codice dell’Amministrazione Digitale con rinvio al D.P.R. n. 68 del 2005 per la disciplina specifica. Tale strumento consente di “certificare” l’invio e la ricezione, i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informatici, e cioè fornire al mittente, dal proprio gestore di posta, una ricevuta che costituisce prova legale dell’avvenuta spedizione del messaggio e dell’eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene al destinatario, il gestore invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna con precisa indicazione temporale.